
Valditara denuncia Lagioia e Cavalli. Pd e M5s: “Basta con le denunce intimidatorie”. E il ministro risponde: “No alla libertà di insultare”.
- Politica
- Dicembre 19, 2024
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Dopo il caso di Christian Raimo, l’insegnante sospeso per tre mesi per aver criticato il ministro Giuseppe Valditara, quest’ultimo ha querelato lo scrittore Nicola Lagioia e il giornalista Giulio Cavalli. In entrambi i casi, i legali del ministro hanno chiesto un risarcimento danni per diffamazione. Valditara ha reagito alle critiche di Lagioia, che durante la trasmissione “Che sarà” aveva commentato negativamente un suo tweet, e a Cavalli, che aveva pubblicato un articolo il 15 aprile scorso. I partiti di opposizione hanno subito reagito con dure critiche. La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha esortato Valditara a fermarsi con “le querele intimidatorie”. Il ministro ha risposto dicendo: “Prendo atto che l’on. Schlein è per la libertà di insultare. Confonde la critica con l’offesa e l’ingiuria. Non è questa la cultura del rispetto che cerchiamo di insegnare ai nostri giovani”.
Nicola Lagioia ha scritto sui social di essere stato citato in giudizio per diffamazione dal ministro Valditara, con una richiesta di risarcimento di 20.000 euro. Lo scrittore ha spiegato che la sua “colpa” era stata quella di aver criticato il tweet del ministro, giudicato male sul tema della limitazione degli stranieri nelle classi italiane. Lagioia sottolinea che il tweet, oggetto di critiche da molte persone, fu difeso dal ministro solo dopo una sua pubblica rettifica, ma ora è arrivata la querela. “Nel paese in cui l’ultimo Nobel per la letteratura è andato a chi fustiga il potere e difende gli umili, credevo fosse lecito. Ma forse non siamo più quel paese”, ha concluso lo scrittore, che ora dovrà rivolgersi a un avvocato.
Anche il giornalista Giulio Cavalli è stato querelato, questa volta per un articolo del 15 aprile su La Notizia dal titolo “La battaglia di Valditara contro le feste ‘non riconosciute’”. Cavalli ha spiegato che il ministro non ha gradito una parte del suo testo, in cui il giornalista faceva riferimento al razzismo. Ma non si tratta di un caso isolato: Cavalli ha denunciato un aumento delle querele nei suoi confronti da parte di membri del governo e dei partiti di maggioranza, tra cui anche il viceministro Galeazzo Bignami e il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari.
Le querele hanno suscitato reazioni da parte dei partiti di opposizione. “Chiediamo al ministro Valditara e alla presidente Meloni se esiste ancora in questo Paese la libertà di esprimere il proprio pensiero”, ha dichiarato Elly Schlein. “Il ministro si sta distinguendo per le denunce contro chi lo critica. Un atto preoccupante che limita la libertà di pensiero, che è essenziale in una democrazia. Il ministro dovrebbe rispondere nel merito, non nascondersi dietro querele intimidatorie”. Anche Cecilia D’Elia, senatrice del Pd, ha sottolineato che Valditara passerà alla storia per le sue querele contro chi critica il suo operato.
Gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione cultura hanno aggiunto: “Se Valditara impiegasse il tempo che dedica alle querele nel suo lavoro, forse la scuola italiana sarebbe in una situazione migliore”. Dopo i casi di Raimo e Cavalli, ora Valditara ha querelato Nicola Lagioia per un post ironico su Facebook. Un atto che, secondo il M5S, rappresenta un tentativo di limitare la libertà di espressione e il diritto alla critica, principi fondamentali di una democrazia. “Ci uniamo a Lagioia e ci chiediamo: Valditara sarà stato capace di scrivere in italiano corretto almeno la querela?”, concludono gli esponenti del Movimento 5 Stelle.