
Zelensky a Bruxelles: “No a un conflitto congelato, è necessaria una pace stabile”. Sulla sicurezza: “Le garanzie dell’Ue non sono sufficienti, serve la NATO”.
- Mondo
- Dicembre 19, 2024
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Le aperture di mercoledì al Parisien sembrano già un ricordo lontano. Uscendo dal Consiglio europeo di Bruxelles, forte del sostegno finanziario di 18 miliardi di euro in prestiti garantiti dall’Ue, Volodymyr Zelensky riafferma la posizione di un Paese in guerra, deciso a non cedere territorio all’invasore. Né è disposto ad accettare una tregua temporanea: “Non possiamo convivere con un conflitto congelato sul nostro territorio. La popolazione deve sapere cosa accadrà dopo una tregua, altrimenti significa congelare il conflitto. Abbiamo bisogno di garanzie di sicurezza”, ha dichiarato il presidente ucraino in una conferenza stampa al termine dell’incontro con i 27 leader europei.
Parole simili, quasi speculari, a quelle usate da Vladimir Putin durante la conferenza stampa di fine anno, evidenziando quanto le posizioni di Mosca e Kiev restino distanti, almeno a giudicare dalle dichiarazioni pubbliche. Per Zelensky, la priorità assoluta rimangono le forniture militari: “Non è un problema di uomini, ma di armi. Ci servono armamenti per combattere e supporti finanziari per il nostro esercito”.
Sul tema delle garanzie di sicurezza, molto discusso negli ultimi mesi, Zelensky ha ribadito che le iniziative individuali dei Paesi europei o l’ipotesi russa di una forza di interposizione non occidentale non sono accettabili: “Credo che le garanzie europee non siano sufficienti per l’Ucraina. Non possiamo basarci solo su queste. L’unica vera garanzia per il nostro futuro è la NATO, e ciò dipende dalle decisioni congiunte di Ue e Usa”, ha spiegato, accennando alle discussioni europee su una forza di peacekeeping che ritiene però premature.
Rapporto con Trump: “Lo voglio dalla nostra parte”
Riguardo al rapporto con Donald Trump, Zelensky ha commentato: “È un uomo forte, lo voglio dalla nostra parte. Credo che sappia bene che Putin è un folle che ama uccidere”. Ha inoltre sottolineato la necessità di una visione unitaria tra Europa e Usa per trovare una soluzione al conflitto.
Prima dell’inizio del vertice, Zelensky aveva sottolineato: “Dal 2025 abbiamo bisogno di unità per raggiungere la pace. Solo insieme, Usa e Ue possono davvero fermare Putin e salvare l’Ucraina”. Rispondendo ai giornalisti, ha inoltre escluso la possibilità di una resa ucraina, equiparando un conflitto congelato, con concessioni territoriali alla Russia, a una “resa dell’Ucraina”.
“L’accordo di transito del gas non sarà rinnovato”
Zelensky ha annunciato che Kiev non rinnoverà l’accordo di transito per il gas russo verso l’Europa, in scadenza il 31 dicembre: “Non permetteremo a Mosca di guadagnare miliardi sul sangue degli ucraini”.
Attacco a Orban: “Troppo vicino a Putin”
Sul premier ungherese Viktor Orban, che ha spesso frenato sanzioni e aiuti militari per Kiev, Zelensky ha dichiarato: “I suoi rapporti con Putin sono un po’ troppo cordiali. Non è serio discutere di iniziative di pace senza coinvolgere Kiev. Con tutto il rispetto per l’accoglienza degli sfollati ucraini, Orban non ha il mandato per negoziare. Noi stiamo proteggendo l’Europa con le nostre vite”. Ha così respinto le recenti dichiarazioni del leader ungherese su un presunto scambio di prigionieri preliminare a un accordo di tregua.