
La storia di Giulia: «Dal 2017 le mie immagini vengono rubate online. Oggi vengono utilizzate per contenuti pornografici e nessuno interviene»
- Cronaca
- Dicembre 20, 2024
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Inizialmente, Giulia, 28 anni, aveva reagito con leggerezza alla situazione, ma oggi è diventata così gravosa che non riesce a dormire e soffre di attacchi di panico. Il fenomeno dei profili falsi non è certo recente. Giulia Hamiti se ne è accorta nel 2017, quando ha trovato dei profili che utilizzavano le sue foto senza il suo permesso. Non solo su Instagram, ma anche su app di incontri come Tinder e Badoo, le sue immagini venivano associate a nomi di sconosciute. I nomi delle ragazze che fingevano di essere lei erano spesso simili: Eli, Elisa, Elise. «Ho scoperto dell’esistenza di questi profili perché alcuni ragazzi mi hanno contattato – racconta la 28enne – dopo aver parlato con questi profili e aver notato qualcosa di strano. Sono riusciti a trovare il mio profilo e hanno capito che le foto erano state rubate senza il mio consenso», ha raccontato Giulia a Fanpage.
I deepfake pornografici
Inizialmente, Giulia non aveva dato molta importanza alla cosa. «Mi sono fatta una risata, pensavo fosse opera di qualcuno esaltato, ma che presto sarebbe finita», ha aggiunto. Ma con il passare degli anni la situazione è peggiorata. E l’intelligenza artificiale ha complicato tutto. Negli ultimi mesi, ai profili falsi si sono aggiunti i deepfake. Video e immagini pornografici in cui il volto di Giulia appare su corpi di altre donne. Il responsabile, secondo le indagini di Giulia, potrebbe essere una sola persona particolarmente ossessionata, la cui identità rimane sconosciuta. «Dopo molto tempo, ho trovato un profilo Facebook che sembrava appartenere a un ragazzo – racconta Giulia – e ho notato che alcune foto di paesaggi caricate lì erano le stesse che avevo trovato nei profili fake. Ho trovato il coraggio di scrivergli per chiedergli di smettere. La sua risposta? Bloccarmi, e due settimane dopo ho scoperto che erano state pubblicate delle immagini pornografiche con il mio viso».
«Nessuno interviene»
Con l’assistenza del suo avvocato, Alfredo Maccarone, Giulia ha presentato quattro denunce alla polizia postale per furto d’identità. Ma finora, nulla è cambiato. Ora non ce la fa più: non riesce a dormire senza farmaci, soffre di attacchi d’ansia e panico, e anche andare al lavoro è diventato troppo difficile per lei. «Se una persona perseguita un’altra anche sui social, è come se lo facesse nella vita reale – spiega Giulia – e la mia è una situazione grave che voglio venga ascoltata. Mi sento come se avessi un uomo fuori dalla mia porta tutti i giorni».